Inglese fluente,buono o semplicemente lingua inglese.
Chi, leggendo un annuncio di lavoro non si è mai domandato: “il mio inglese sarà adeguato o meno?”
Io chiedo invece a chi ha redatto l’annuncio: “Avete fornito elementi sufficienti perché il candidato possa rispondere francamente alla lecita domanda che si porrà?”
Cerchiamo di capire QUALE INGLESE OCCORRA REALMENTE per una data mansione e come il concetto di “fluente” possa essere relativo. Comprendere questo sarà fondamentale per redigere un annuncio di lavoro che non intimorisca i candidati adeguati con richieste poco aderenti alle reali necessità, dando al tempo stesso un termine di paragone utile affinché giudichino da soli la padronanza della lingua rispetto a quanto ricercato.
Quando si presenterà il requisito della lingua inglese, che per amor di semplicità riterremo normalmente “British English” a meno di informazioni diverse,dovremmo porci e porre domande al nostro Cliente/Partner che aiutino le parti a riflettere su quale inglese serva e quale invece,no. Si badi che non parlo scientemente di “livello” ma di “quale”.
In questa differenziazione risiede l’efficace esplorazione delle reali necessità del Cliente/Partner e dell’approccio di un consulente che non offra soluzioni HR preconfezionate. Che domande porre dunque? Vediamone alcune.
“Perché viene richiesto l’inglese?”
“Che funzione rivestono le persone con cui dovrà confrontarsi?”
“Gli interlocutori saranno madrelingua o stranieri?'”
“La comunicazione avverrà principalmente al telefono,per mail o di persona?”
“Quali saranno gli argomenti che dovrà trattare?”
“Quanto spesso dovrà parlare/scrivere/leggere in lingua?”
“Dovrà viaggiare per lavoro? Dove e che lunghezza avranno le trasferte?”
“La persona opererà da sola o avrà un team di connazionali o stranieri o sarà l’unico italiano in un team estero?”
“Il candidato dovrà sostenere uno o più colloqui in lingua con referenti aziendali?”
Semplificando,domandiamoci e domandiamo CHI,COSA,COME,DOVE QUANDO e PERCHE’.
Andando a fondo dell’apparente semplice richiesta di conoscenza della lingua inglese,capiremo che padronanza della lingua occorra per svolgere adeguatamente la mansione ricercata. Questi elementi ci permetteranno di descrivere nel dettaglio ai nostri candidati le occasioni in cui ci aspettiamo che la debbano utilizzare e dare corpo a quel requisito prima asettico di “buon inglese”.
Struttureremo così un iter di valutazione appropriato che potrebbe includere tutte od alcuni tra reading/listening comprehension, produzione di un testo scritto,colloquio,in basket ecc.. valutando con il candidato la sua aderenza al requisito in base ai dati raccolti e non ad una generica classificazione. Infine è particolarmente utile potersi confrontare ove possibile con un’altra persona che in azienda svolga già la medesima mansione.
Ricordiamoci che non siamo chiamati a determinare il livello della conoscenza grammaticale generale per l’inserimento in una classe di lingua,stiamo cercando di capire se la sua conoscenza sia invece coerente con i campi che le domande sopraindicate avranno precedentemente delineato.
Riassumendo ulteriormente,potremmo dire che “LE OCCASIONI” in cui dovrà parlare inglese determineranno quale inglese il candidato debba conoscere.
Per fare degli esempi, inutile insistere a cercare una conoscenza fluente nella produzione orale e nella comprensione del parlato per un disegnatore meccanico che si confronterà occasionalmente con colleghi stranieri per mail e solo su argomenti squisitamente tecnici.Ugualmente inutile sarà ricercare un’assistente personale che conosca perfettamente la grammatica britannica, sappia leggere e comprendere un testo ma non usando l’inglese parlato,si trovi in difficoltà a gestire le telefonate o confrontarsi di persona con interlocutori stranieri o cercare un’ottimo inglese scritto in un addetto vendite al dettaglio.
Ad ogni mansione il suo inglese!
Cercare conoscenze superiori a quanto serva,rischia non solo di rendere la ricerca più ardua ma anche dispendiosa per l’Azienda. Ugualmente dannoso è sovrastimare le occasioni d’uso,questo potrà infatti risultare frustrante per il lavoratore che abbia nell’uso della lingua inglese un suo punto di forza,vedendosi poi nei fatti limitato nel suo utilizzo, potrebbe portare ad un punto di rottura.(vedi “la lezione del pesce rosso”)
Ovviamente,diversamente declinata questa riflessione è trasferibile ad altri requisiti linguistici e non.
Il processo di briefing con l’Azienda è la pietra angolare di ogni ricerca di personale,il tempo che dedichiamo alla raccolta della “job description” ed alla sua discussione con il committente, è tutto tempo che guadagneremo e faremo guadagnare all’Azienda in un processo di selezione più efficiente ed efficace.
Quando chiesero a Michelangelo come avesse potuto scolpire un’opera meravigliosa come la Pietà, rispose che la statua era già lì, si era limitato a togliere il marmo in eccesso.
Ecco,togliamo anche noi l’inglese che non serve e troveremo quello che occorre davvero.
Alex Brenna
Dicembre ’16
BHRS Brenna Human Resources services